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Il Laboratorio del Falco a Back to the Wine

IL CHIANTI CLASSICO DI RADDA

ATTRAVERSO CAPARSA, PAOLO CIANFERONI
E UNA STORICA VERTICALE DI CAPARSINO

A cura di
Francesco Falcone
 
E con Paolo Cianferoni

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Domenica 17 novembre alle ore 15.00
a Back to the Wine, Fiera di Faenza (RA)
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“Il Chianti Classico è una scuola tra i boschi, la migliore, basta solo non soffrire il mal d'auto. Curve su curve che rendono lontani i traguardi, ovunque foreste che toccano il cielo, cinghiali e caprioli che stropicciano l'uva, polvere di un vento caldo, luce che si raccoglie sui monti e si spalanca nell’animo. Se si vuole imparare qualcosa del Sangiovese, non servono enologi chiantigiani, serve andare in Chianti Classico. E farsi stritolare dalla sua bellezza. È lì che si producono alcuni dei più sensazionali vini rossi del pianeta. In molti ancora la ignorano, ma arriverà il giorno in cui apriremo gli occhi sulla più straordinaria denominazione d’Italia.

Dalla bellezza del Chianti Classico se ne esce sopraffatti. Monti di querce, di pini, di castagni; e poi cipressete, ville, borghi e castelli, fattorie e poderi. Tutto senza respiro, tutto senza alcuna soluzione di continuità. E ancora le case coloniche in pietra, spesso immedesimate a vecchie torri e aggruppate in modo da formare castelli, seguendo la cerchia di antiche mura, nate ognuna nel giusto punto, in una miracolosa armonia architettonica. Si continua poi tra le pievi disseminate nella fitta macchia, sovente nascoste alla vista come gioielli perduti. E una volta entrati sotto le fredde navate di quegli antichi edifici, freddi anche in queste giornate torride, ricamati di affreschi che affiorano e di capitelli romanici di pietra bigia, si scopre l’altra faccia del Chianti Classico, quella interiore, che sa di ombra e di mistero, profuma di incenso e sottobosco, e conserva gelose memorie.

E nella nostra memoria, che gelosa non è, rimane la severità della roccia che felicemente si sposa con la vite, l’ulivo, il cipresso, la ginestra, il campo di giaggiolo. Il grigio che penetra nel verde, lo colora e ci fa l’amore. L'amore dei bravi viticoltori per il Chianti Classico è enorme, e i bravi produttori chiantigiani sono tantissimi, davvero ci si perde avendo l’imbarazzo della scelta. Noi ne ammiriamo parecchie decine. Ma in questa occasione ci piace ricordare la passione di Paolo Cianferoni, vignaiolo a Caparsa, nel territorio comunale di Radda in Chianti.

Il termine italiano passione, così come parole simili in altre lingue europee, ha origine dal verbo latino patior, attraverso il participio passus. Il suo significato originario (patire, soffrire, sopportare), racconta di una condizione e di un’esperienza caratterizzate dall’essere assoggettati a qualcosa o a qualcuno, prima ancora che questo stato di passività sia connotato in senso positivo o negativo. Ecco, Paolo Cianferoni è tra coloro che evocano, in modo immediato e senz’altro positivo, il significato di passione e di “uomo appassionato”. Talmente appassionato della sua terra, da apparire ai nostri sensi quasi un martire tra le vigne, imprigionato sulle alture di Radda e pressoché conficcato - come una vite - negli alberesi e nei galestri di quel distretto chiantigiano così aspro.

Senza mai abdicare al suo mandato di contadino indipendente e in piena sintonia con il pathos di cui sopra, Paolo produce da sempre, dal 1982 in poi, vini che subiscono in tutto e per tutto l’ambiente che li genera, vini passivi nel senso della più esasperata devozione a quei luoghi e al vitigno che lì fa la differenza: il nostro amato Sangiovese. La tenuta di Caparsa fu acquistata nel 1965 da papà Reginaldo, professore di economia agricola che veniva da Bagno a Ripoli e che amava la scrittura (Veglie a Porcignano è un libro imperdibile per chi voglia conoscere le storie più intime del Chianti Classico). Quindici anni dopo, la prima vinificazione: un battesimo felice, se è vero che quel Chianti Classico Caparsino Riserva 1982 è ancora oggi un vino di grinta terragna, come il suo artefice del resto.

Domenica 17 novembre, alle ore 15, a BACK TO THE WINE a Faenza, avremo l’occasione di testare con mano la grandezza del Chianti Classico, di Caparsa, di Caparsino e del suo interprete, Paolo Cianferoni.

Vi aspettiamo per una storica degustazione verticale.”

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Francesco

 

20 i posti disponibili, 30 euro la quota di partecipazione.

Per prenotazioni: fra.falcone2003@libero.it

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